Storia di una Tragedia
Nel 1901, 135.996 italiani arrivarono negli Stati Uniti per cominciare una nuova vita piena di speranze. Di alcuni di loro non si seppe più nulla. Era la vigilia della Festa del Ringraziamento, 27 novembre 1901, 115 anni fa. Due treni, il numero 4 ed il numero 13, si scontrarono alle ore 18:46 tra Seneca e Sand Creek, in Michigan, in quello che divenne la “Tragedia di Wabash” (“Wreck of the Wabash”), dal libro di Laurie (Dickens) Perkins, uno storico locale di Adrian, Michigan. Il treno numero 4 era in direzione est verso Detroit ed aveva a bordo passeggeri che ritornavano a casa per le riunioni famigliari del giorno dopo. Era il “Continental Express” di Montpelier, Ohio, composto dalla motrice, sei carrozze e due vagoni letto, un ristorante, ed un vagone dei bagagli. Il secondo treno, il numero 13, stava andando a ovest pieno di speranze.
Questa fu la più grande tragedia ferroviaria della contea di Lenawee e una delle peggiori degli Stati Uniti. Dai 75 ai 100 immigranti italiani, forse anche di più, che stavano viaggiando da New York a Detroit, verso la loro meta a Trinidad, in Colorado, per lavorare alle miniere e cercare una nuova vita, furono uccisi e bruciati in modo irriconoscibile. La scena fu orribile. Anche se la gente da Seneca e Sand Creek arrivò immediatamente per tentare di salvare chiunque potessero, il calderone di fuoco non li fece avvicinare e la maggior parte degli immigranti furono intrappolati dentro le carrozze incendiate. Le fiamme si potevano vedere fino a cinque miglia (otto chilometri) di distanza. Ci sono immagini dai giornali tenuti negli archivi del Museo di Storia della Contea di Lenawee (Lenawee County Historical Museum) scattate il giorno dopo la tragedia, il 28 novembre, con fumanti braci dell’incidente.
I resti delle vittime furono seppelliti in cinque bare ed il luogo di sepoltura non fu marcato ed era sconosciuto, ma si sapeva che i resti erano da qualche parte nel cimitero locale di Oakwood ad Adrian, che ironicamente aprì lo stesso anno, il 1901.
La Ricerca e la Scoperta
L’assistente sovrintendente della scuola media distrettuale di Lenawee (Lenawee Intermediate School District), il dottor Kyle Griffith, un tempo lui stesso insegnante di storia a Morenci, ispirò i suoi studenti a partecipare alle investigazioni di questa tragedia. Lui si è sempre chiesto cosa fosse successo. Griffith raccontò ai suoi studenti dell’evento e loro lo ricrearono. Lui fu sempre particolarmente perseguitato dal mistero di dove fossero sepolti i corpi. I suoi studenti gli facevano sempre la stessa domanda “Cosa è successo a loro?” Il dottor Griffith rispondeva sempre “Non lo so.” Discutevano anche di come trattiamo gli immigranti adesso paragonato al 1901, e parlavano di come la storia ha la tendenza di ripetersi. Lui è il catalizzatore dietro questa grande scoperta. Dato che i resti furono frettolosamente sepolti in una tomba senza nome, il loro luoghi erano sconosciuti e rimasero tali fino all’autunno scorso quando furono localizzate. Questa storia lo ha sempre mosso.
Nell’autunno del 2015, il dottor Griffith contattò il sindaco di Adrian, Jim Berryman, e gli raccontò della tragedia di Wabash del 1901. Gli chiese se c’era un modo per loro di seguire questa storia e fare qualcosa di speciale in nome della comunità locale per onorare le vittime ed il loro luogo di sepoltura. Così avrebbero potuto dare un riconoscimento alle vittime, dare loro una speciale sepoltura, e forse anche un monumento, sebbene con 115 anni di ritardo. A suo titolo, il sindaco, lui stesso un appassionato di storia, prese in mano la situazione. Formò una commissione: Sergio De Giusti, artista americano nato in Italia rinomato in tutto il mondo, al quale fu commissionata la creazione di una scultura che avrebbe dedicato alle vittime; il dottor Kyle Griffith, assistente sovrintendente della scuola media distrettuale di Lenawee; il Console d’Italia di Detroit, Michigan, la dottoressa Maria Luisa Lapresa; ed il commissario della città di Adrian, Lad Strayer.
Il sindaco Berryman si recò da Dennis Viscelius, il sovrintendente del cimitero, e dall’assistente sovrintendente del cimitero, Charlene Goven, e chiese il loro aiuto. Consultarono alcuni fragili registri del cimitero che avevano più di cento anni. Goven fece bingo e trovò un documento che indicava che c’erano cinque bare senza nome, tutte seppellite il 29 novembre 1901, nella fila 5, tombe numero 4, 5, 6, 7 e 8 nella parte nordest del cimitero. Fino allo scorso inverno, 2015, nessuno sapeva dove fossero queste tombe senza nome. Consultando altre fonti per verifica, ebbero conferma di aver trovato il luogo di sepoltura.
Il 13 gennaio 2016, in una fredda mattina nel sito recentemente scoperto nel cimitero di Oakwood, con la presenza del sovrintendente del cimitero Denny Vescelius, il sindaco Jim Berryman ed il suo comitato di nuova nomina fece un discorso alla piccola folla. Il sindaco Berryman disse: “Siamo qui oggi per cominciare un processo che sarebbe dovuto avvenire 115 anni fa. Storicamente, sono imbarazzato a nome del nostro Stato e del nostro Paese per la mancanza di rispetto data agli individui e alle famiglie degli individui che persero la vita nel tragico incidente ferroviario di Wabash il 27 novembre 1901.” La dottoressa Maria Luisa Lapresa parlò e disse che le condizioni di viaggio di tanti immigranti erano precarie e fece notare come ricordare la tragedia del 1901 possa aiutarci ad apprezzare la grandezza di catastrofi più recenti, come quelle che coinvolgono i rifugiati su tutto il Medio Oriente. Aggiunse: “Capire il passato degli immigranti italiani, pieno di tragedie come quella di Adrian, è la chiave per comprendere la situazione attuale nel Mar Mediterraneo, con i continui naufragi che coinvolgono immigranti africani e mediorientali.”
Cerimonia Commemorativa
Sabato 24 settembre 2016 è finalmente arrivato. Ernesto Sandona, presidente del nostro club ed io, fiduciario Greg Carnevale, siamo andati ad Adrian, in Michigan, per conto del club al memoriale delle vittime e la sua cerimonia. Ernesto prese l’iniziativa per conto del club e contattò il sindaco Berryman. Rimasero in contatto. Il club fece una donazione considerevole per la creazione del memoriale. I donatori per il Club Italoamericano del West Michigan furono: il Club Italoamericano, Ernesto e Jane Sandona, Donna DeFilippo, Frederic Paladin, Rose e Ron Thomet, Gregory Carnevale e Diane Mahon. Visto il nostro generoso contributo, il sindaco Berryman ha incluso il nome del Club Italoamericano del West Michigan (Italian American Club of West Michigan) nella placca di dedica nel memoriale stesso.
Brunch
Ci raccogliemmo tutti nel campus dell’università di Siena Heights (Siena Heights University), fondata dai dominicani di Adrian, che ospitarono l’evento. Fummo scortati alla sala da pranzo Benicasa (il nome da nubile di Santa Caterina da Siena) dove, alle 11:00, ci invitarono ad un meraviglioso brunch.
Padre Enzo Addari, Dottrina Sociale di Chiesa, un prete italiano del Centro di San Louis (St. Louis Center) a Chelsea, Michigan, lui stesso un immigrante, rese grazia. Padre Enzo mostrò la sua profonda compassione per tutto il giorno. Come membro della sezione maschile dei Servi di Carità (Servants of Charity) che servono i poveri e gli handicappati (Madre Teresa è forse il membro più famoso dei Servi di Carità), lui enfatizzò su come gli immigranti dovrebbero essere trattati e mostrò quanto fragili siamo tutti noi, che siamo tutti per uno.
Il sindaco Jim Berryman parlò per primo. Lui poi introdusse il nostro ospite, Sorella Peg Albert, Ordine dei Predicatori, presidente dell’università. Gli altri membri della commissione a seguire: il commissario della città di Adrian Lad Strayer, la dottoressa Maria Luisa Lapresa, Console d’Italia, ed il dottor Kyle Griffith, assistente sovrintendente della scuola media distrettuale di Lenawee.
Loro ci mostrarono, dalle parole e azioni intraprese, la loro compassione su come gli immigranti dovrebbero essere trattati. Mentre parlavano gli ospiti, immagini dagli archivi della tragedia del 1901 venivano proiettate sullo schermo. Erano sobrie e spaventose e ci fecero tutti pensare alla carneficina e alla perdita delle vite di quel tragico giorno.
Lino Scamardella è nato a Napoli ed è stato, fino allo scorso anno, coinvolto profondamente con, e dirigeva, la Società Culturale Italiana di Detroit (Italian Cultural Society of Detroit). Ha una sua attività immobiliare di successo nella municipalità di Clinton. Il presidente del COM.IT.ES (Comitato degli Italiani all’Estero), Domenico Ruggirello non poté essere presente; per questo il vicepresidente, Giovanni Catalano, ne fece le sue veci. Enzo Paglia, un italiano dell’Abruzzo, che ora è presidente della Federazione Abruzzese del Michigan, si unì a noi più tardi.
Ernesto ed io abbiamo fatto importanti relazioni che beneficeranno il Club in futuro. Quelli del nostro tavolo, e altri che abbiamo conosciuto, non avevano idea che ci fosse un club qui nella parte ovest del Michigan. Ci è bastato menzionare l’ambasciatore Peter Secchia e capivano subito. Fu un incontro piacevole fra italiani e italoamericani che hanno una vera passione per l’Italia, la sua storia e i contributi che gli italiani hanno fanno agli Stati Uniti. Era un raduno che celebrava la speranza che gli immigranti hanno quando vengono qui, anche se noi eravamo lì in dedica al memoriale che ricordava una orribile tragedia.
Il sindaco Berryman condivise ancora una cosa. Lui incontrò Ronald L. Batory, presidente e Ufficiale Capo Operazioni della ConRail, nella primavera del 2016, all’Università di Adrian. Il sindaco fece capire subito che non si vergognava a chiedere a chiunque una donazione per la realizzazione di questo evento. Chiamò il signor Batory e gli disse cosa stava facendo e chiede il suo aiuto. Il signor Batory disse che la vecchia Wabash non era più la sua linea ferroviaria, ma in realtà era della Norfolk Southern, che comprò la linea ferroviaria Wabash. Ciò nonostante, lui disse al sindaco Berryman che comunque voleva far parte di questo progetto comune. Il signor Batory disse che aveva contatti alla Norfolk Southern e lo mise in contatto con Bruno Maestri, vicepresidente delle Relazioni di Governo e Comunicazioni Aziendali alla Norfolk Southern Corp.
Il sindaco Berryman chiamò Bruno Maestri. Il signor Mastri conosceva la storia e anche lui voleva essere coinvolto in questo grande progetto comune. Chiese se poteva fornire il brunch per gli attesi 125 ospiti. Il sindaco Berryman non ci poté credere. Il signor Maestri era presente al brunch e il sindaco Berryman ci chiese di riconoscerlo e ringraziarlo, e noi lo facemmo con un giro di applausi. Che gesto generoso e spontaneo, un segno che fa capire che tipo di comunità è Adrian.
Quando chiamai il sindaco Berryman per alcune chiarimenti su certi fatti, lui si dimostrò molto gentile e mi aiutò immensamente. Finita la conversazione, mi disse: “Sai, Greg, questo è la cosa più emozionante che abbia mai fatto nella mia carriera politica. Posso chiamarmi ‘cugino’? L’ho pronunciato bene?” Gli rassicurai di sì. Questo dice tutto.
La commissione si incontrò al cimitero nella primavera del 2016, per versare le fondamenta. Denny Viscelius piantò la pala nel terreno per cominciare gli scavi per le fondamenta e si imbatté in qualcosa. Era un chiodo di un binario ferroviario, sporco e arrugginito. Che felice coincidenza. Tutti quanti furono d’accordo che era un segno del destino e vollero inserire il chiodo nella base del monumento. Denny voleva pulirlo. Il sindaco Berryman disse: “Assolutamente no. Questo verrà messo così com’è sulle fondamenta.” Versarono i secchi di cemento sullo scavo e poi Sergio mise il chiodo sulla base. Il più appropriato.
Dopo che il brunch era finito e gli ospiti avevano finito di parlare, Ernesto ed io facemmo una piccola pausa, un momento per socializzare e conoscere gli italiani della zona est dello stato. Poi ci spostammo verso il cimitero di Oakwood per la cerimonia di inaugurazione che cominciava all’una. Il cimitero era appena in fondo alla strada, ad ovest dell’università.
La Cerimonia nel Cimitero di Oakwood
La cerimonia incominciò prontamente con l’inno nazionale italiano, Fratelli d’Italia, seguito da quello americano Star Spangled Banner. Erano presenti più di duecento persone.
Il sindaco Berryman parlò per primo e lo fece con molta emozione quando disse: “Da oggi in poi, con questa scultura, noi ricorderemo il loro viaggio, noi ricorderemo i loro sogni e speriamo che questa scultura ricorderà qui oggi a noi, ed a tutti quelli che visiteranno questo sito, che questo paese di opportunità è venuto dal sacrificio di tanti.”
Quelli che seguirono il sindaco furono il dottor Kyle Griffith, assistente sovrintendente della scuola media distrettuale di Lenawee, Giovanni Catalano, vicepresidente del COM.IT.ES, Sandra Tornberg, presidente della Società Culturale Italoamericana, e la dottoressa Maria Luisa Lapresa, Console d’Italia a Detroit, Michigan, e tutti ripeterono il sindaco Jim Berryman ed espressero i loro profondi sentimenti per quello che è accaduto alle vittime. Tanti presenti finirono in lacrime per i sentimenti veri e significativi.
Fu veramente ovvio che il dottor Griffith, in particolare, ebbe difficoltà ad andare avanti con il suo tributo. Disse che ora potrà rispondere ai suoi studenti che per anni hanno chiesto “Dove sono? Cosa gli è successo?” “Adesso,” come disse, “Nessuno chiederà più ‘Dove sono seppelliti?’ e nessuno risponderà più ‘Non lo so.’” La sua ricerca, dopo tutti questi anni, si concluse in modo meraviglioso e soddisfacente in un giorno caldo e soleggiato d’autunno.
Sergio De Giusti fu l’ultimo a parlare. Cominciò dicendo che oggi era il suo compleanno e che ha un gemello. Sua sorella gemella vive in Italia ed il suo nome è Adriana. Alla folla piacque tantissimo. Agli italiani di sicuro piacque perché capirono che la cerimonia si teneva in una città il cui nome richiama uno dei più grandi Imperatori Romani, Adriano (117 A.C. – 138 A.C.). Le stelle erano allineate. De Giusti continuò e commovente ricordò come, quando arrivò negli USA nel 1954, anche lui venne con le stesse aspirazioni di quelli che morirono nella tragedia di 115 anni fa. Mentre parlava, il sindaco Berryman, il dottor Griffith e la dottoressa Maria Luisa Lapresa lentamente rimossero la bandiera italiana che copriva la scultura di De Giusti, Sogni Persi (“Lost Dreams”). Come finì, Sogni Persi era lì per poter essere ammirata da tutti e la folla la salutò con un lungo applauso.
Prima che Padre Enzo cominciò la sua formale cerimonia di benedizione dell’urna e poi della scultura, anche lui si abbandonò nella sua storia familiare. Il suo bisnonno, più o meno nello stesso periodo di questo tragico incidente, lasciò l’Italia ed emigrò negli Stati Uniti. Si trasferì nella zona di Pittsburgh per lavorare nelle miniere di carbone. Ci fu un tragico incidente nelle miniere e di lui non si seppe più nulla. Disse che si rende conto che il suo incidente nelle miniere non era delle stesse dimensioni del Disastro di Wabash, però influenzò la sua famiglia in modo profondo. Di sicuro condivise la sua empatia e la sua profonda compassione con noi.
Lui prima benedì l’urna. L’urna fu progetta e creata da un impiegato comunale, Steve Chesher. Dopo aver visto l’urna che il signor Chesher fece per sua madre, il sindaco Berryman gli chiese se poteva farne una per i resti delle ossa ritrovate nel sito dell’incidente che non furono mai sepolti. Questi furono stati donati ad un certo punto al Museo di Storia della Contea di Lenawee. Quando contattati da quelli che cercavano i resti, quelli del Museo di Storia furono sollevati nel fornirglieli. Si sentivano a disagio ad averli, visto che non avevano idea di cosa farne. L’urna verrà sepolta alla base di Sogni Persi. L’unità operativa del sindaco Berryman arrivò nuovamente in soccorso.
Sogni Persi (“Lost Dreams”). La scultura parla della tragedia. Il volto velato di una donna dell’antica Roma/Statua della Libertà rappresenta la morte. È incoronata con le Sette Torri medievali di San Gimignano in Toscana. Sulla sua sinistra c’è la data, 1901, della tragedia. Sulla sua destra Wabash, con un binario ferroviario in mezzo.
Dopo la cerimonia, i partecipanti furono in grado di fotografare la scultura e l’urna, e non videro l’ora di farsi dei “selfie” con il sindaco, con l’artista, con i loro familiari ed amici. Fu un momento catartico il vedere alcuni in lacrime di tristezza, altri di gioia.
Fu un giorno meraviglioso e molto toccante. Ci erano le vittime, non lo sappiamo. Questo è il passo successivo. Scoprire se ci sono parenti dispersi qui o in Italia. Per ora sono a riposo.
Sogni Persi
Riconoscimenti
Fonti per Questo Articolo:
Date un’occhiata alla Galleria con tutte le foto del Memoriale della Tragedia Ferroviaria di Wabash.
Traduzione di Frederic Paladin dell’articolo The Memorial for the Victims of the “Wreck of the Wabash” di Greg Carnevale.
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